PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTE LAURINI E PROPOSTE DEL NOTARIATO
Al congresso di Torino i notai propongono quattro interventi sul Codice civile per facilitare le successioni e le trasmissioni dei beni, regolare anche in Italia gli accordi prematrimoniali, introdurre alcune misure di tutela (perlopiù economica) dedicate ai conviventi.
Le proposte sono state illustrate dal presidente del notariato, Giancarlo Laurini, e vengono sottoposte ai politici come possibili riforme a costo zero, utili sia ad adeguare le normative italiane alle mutate condizioni sociali sia a favorire una più facile circolazione dei beni.
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"IlConsiglio Nazionale del Notariato ha messo a punto quattro proposte in materia di diritto di famiglia e delle successioni che presenta a Torino al Congresso del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, anche a testimonianza del cammino compiuto dalla Categoria in tutti questi anni, dagli Stati pre-unitari alla Repubblica, in cui notai italiani hanno affinato la loro cultura, la professionalità e la spiccata sensibilità alle istanze di rinnovamento che sempre più forti vengono dalla società civile.Le due proposte in materia successoria, da noi prospettate già nel 1996 al Congresso Nazionale di Stresa sono dirette, rispettivamente, ad attenuare la portata del divieto dei patti successori e a trasformare il diritto dei legittimari alla quota di eredità, in diritto di credito nei confronti degli altri eredi, escludendo il diritto di sequela sugli immobili. Con esse si intende adeguare la giusta tutela dei diritti dei legittimari alla mutata realtà della società del nostro tempo che è frutto, in Italia ed in Europa, di una concezione dei rapporti all’interno della famiglia ormai diversa da quella dell’epoca in cui quella tutela, costruita dal diritto romano, ha poi mantenuto quasi intatta la sua rispondenza al comune sentire fino al codice del 1942.
Al congresso di Torino i notai propongono quattro interventi sul Codice civile per facilitare le successioni e le trasmissioni dei beni, regolare anche in Italia gli accordi prematrimoniali, introdurre alcune misure di tutela (perlopiù economica) dedicate ai conviventi.
Le proposte sono state illustrate dal presidente del notariato, Giancarlo Laurini, e vengono sottoposte ai politici come possibili riforme a costo zero, utili sia ad adeguare le normative italiane alle mutate condizioni sociali sia a favorire una più facile circolazione dei beni.
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In questi settant’anni abbiamo assistito ad una evoluzione che non sta certo al notariato giudicare nei suoi aspetti positivi e negativi, ma che costituisce indubbiamente una realtà di cui non si può non tener razionalmente conto, se si vuole evitare il consolidarsi di fenomeni elusivi di una normativa che è diventata fortemente ostativa della possibilità di soddisfare nuove e diffuse esigenze dei cittadini.
Da una più moderna disciplina della successione necessaria deriverà anche una maggiore dinamica del mercato immobiliare e del credito, sicuramente ostacolati dall’attuale precarietà della proprietà di provenienza successoria o ad essa riconducibile. E ciò con sicuro vantaggio per l’economia del paese, oggi al centro di generale preoccupazione.
Alla stessa “presa d’atto” dei mutamenti intervenuti nella famiglia, caratterizzata purtroppo da una sua sempre maggiore instabilità del vincolo familiare, va ricondotta la proposta di introdurre nel nostro ordinamento le Convenzioni pre-matrimoniali, riconoscendo ai coniugi la possibilità di regolare, in qualsiasi momento e anche prima del matrimonio, i loro rapporti patrimoniali per l’eventualità di separazione personale o di divorzio, prevenendo negoziazioni più difficili da condurre a buon fine quando il matrimonio è già entrato in crisi.
La quarta proposta, relativa ai Patti di convivenza (PAC), si colloca fuori della disciplina della famiglia, che è e resta istituzione centrale della nostra società. E’ questa la ragione per la quale è stata costruita come novella al libro IV° del Codice civile, dedicato alla disciplina delle obbligazioni e dei contratti e non al libro primo, non intendendosi in alcun modo istituzionalizzare un rapporto personale (di qui la non utilizzazione di denominazioni come “unione civile”, “di fatto” o “solidale”), ma semplicemente prevedere e regolare diritti e obblighi reciproci di carattere patrimoniale e privatistico, che la collettività ritiene giusto riconoscere a quei cittadini che manifestino formalmente la volontà di “vivere insieme”, secondo un concetto e una visione che non corrispondono necessariamente a quello di “unione”, che è legato etimologicamente e teleologicamente ad un rapporto affettivo essenzialmente more uxorio.
Un patto, dunque, di contenuto meramente economico, che prescinde dal tipo di legame affettivo e dal sesso dei contraenti, che del contratto costituiscono un motivo e non la causa.
Un patto, dunque, di contenuto meramente economico, che prescinde dal tipo di legame affettivo e dal sesso dei contraenti, che del contratto costituiscono un motivo e non la causa.
La proposta, che tiene conto sia delle norme speciali che già in qualche modo riconoscono il legame di stabile convivenza non formalizzato, sia delle proposte di legge presentate in Parlamento nelle ultime legislature, intende contribuire sotto il profilo squisitamente tecnico a costruire una risposta forte ed equilibrata all’accentuato pluralismo etico proprio della nostra epoca, ponendosi come punto di possibile incontro e contemperamento tra le diverse istanze che vengono dalla società civile e che, non urtando la sensibilità di alcuno, può essere condiviso da tutti quale che sia il credo politico, etico o religioso.Essa è l’espressione genuina della posizione di neutralità propria del notariato, che da anni “osserva” con attenzione, per i suoi effetti sul piano patrimoniale, e vi dedicò anche il Congresso Nazionale di Napoli nel 1993, il fenomeno delle convivenze extra-familiari, indipendentemente dalle ragioni che, di volta in volta, ne sono alla base.Un particolare ringraziamento al coordinatore Giuseppe Celeste e ai Colleghi tutti del “Gruppo Legislativo” del CNN, per l’impegno profuso nel mettere a punto le quattro proposte, che dopo il Congresso saranno presentate in sede istituzionale ai gruppi politici presenti in Parlamento.
Torino, ottobre 2011Giancarlo Laurini
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEL NOTARIATO
PRESENTAZIONE TRATTA DAL CNN NOTIZIE N.189/2011
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