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TESTAMENTI DEI GRANDI ITALIANI
Le prove di generosità fanno eco a quello che Cavour scrisse nel suo diario: “In tutte le relazioni della vita, in tutti i paesi del mondo bisogna vivere con gli oppressi: metà dei sentimenti e delle idee mancano a coloro che sono ricchi e potenti”.
Trattasi di testamento segreto depositato presso il notaio Giuseppe Dunano di Torino in data 8 novembre 1857 e pubblicato dallo stesso notaio con atto ricevuto alle ore sedici del
biblioteca.
2° Lascio alla di lui figlia affezionata mia nipote Machesa Giuseppina moglie del Marchese
Carlo Alfieri di Sostegno i seguenti oggetti cioè il vaso statomi donato da S.M. l’Imperatore
de’ Francesi all’epoca del Congresso di Parigi, tutte le Croci e Decorazioni sia estere che nazionali che io posseggo ed il mio busto del chiarissimo scultore Vela.
3° Lego al mio segretario sig. Martino Tosco una pensione vitalizia d’annue lire
milleduecento pagabile a semestri anticipati;
4° Lascio al nostro mastro di casa che porta lo stesso nome Martino Tosco, una pensione
vitalizia d’annue lire mille pagabile anche a semestri come sopra.
5° Venendo il medesimo a mancare prima di sua moglie, la metà di tale pensione sarà
continuata a favore di essa Teresa Tosco legandole così in tale caso e per tale evento
anche per tutto il restante di lei vivere annue lire cinquecento;
6° Al mio cameriere Vedel lascio una pensione simile di annue lire trecento e l’intero mio
guardaroba con tutti li abiti e lingerie di mia persona se sarà ancora al servizio mio o de’
miei all’epoca della mia morte e non altrimenti;
7° Lascio a questa città mia patria le somma di lire cinquantamille acciò colla medesima si
eriga siccome ne prego l’amministrazione, una nuova sala d’asilo infantile ne’ quartiere di
Portanuova. La quale somma intendo le sia dal mio erede pagata fra due anni senza
interessi pendente tal mora;
8° Lego al signor Giacinto Corio l’intiero servizio da tavola che trovasi ora nella abitazione
di Leri
9° Chiamo infine ed istituisco per mio erede e legatario universale il carissimo mio nipote
Armando Benso di Cavour.
10° annullo espressamente ogni precedente mia disposizione e mi riservo di far note.
11° Dispenso tutti i legatari dall’obbligo del pagamento di diritti di successione pei legatari i
quali saranno così a carico del mio Erede.
Torino 8 .11.1857
Tale è la mia precisa volontà
Camillo di Cavour.
Archivio di Stato di Torino
Piazza Castello 209
10124 Torino
Archivio di Stato di Torino - Notai di Torino, secondo versamento, notaio Turvano
Giuseppe, registro n. 7530, atto 8 novembre 1857 cc. 150-153
TESTAMENTI DEI GRANDI ITALIANI
Aprirà i battenti il 16 febbraio la mostra ‘Testamenti di grandi italiani’presso l’Archivio Storico Capitolino. L’esposizione, realizzata nell’ambito delle celebrazioni dei 150anni dell’Unità d’Italia, è curata dal Consiglio Nazionale del Notariato e dalla Fondazione Italianadel Notariato, ed è organizzata in collaborazione con l’Unità Tecnica di Missione 150 della
Presidenza del Consiglio dei Ministri e con l’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico diRoma Capitale.
TESTAMENTO SEGRETO CONTE CAMILLO BENSO DI CAVOUR
Cavour era convinto che la proprietà privata pur sacra e intangibile andasse mitigata da una carità legale ossia dalla tassazione delle rendite dei ricchi per aiutare i poveri. Lasciò parte dei suoi averi alla città per la costruzione di un asilo. Già nel 1851 in un discorso al Senato parla dei benefici degli asili e dunque ne favorì le istituzioni e la diffusione.
Altra parte della sua eredità andrà ai suoi collaboratori: il segretario, il mastro ,il cameriere.

Trattasi di testamento segreto depositato presso il notaio Giuseppe Dunano di Torino in data 8 novembre 1857 e pubblicato dallo stesso notaio con atto ricevuto alle ore sedici del
6 giugno 1861 stesso giorno della morte di Cavour avvenuta alle ore sette.
L’atto è privo di numero di repertorio e di raccolta
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Desiderando io sottoscritto Conte Camillo di Cavour dare regolar forma alle mie disposizioni testamentarie col presente mentre mi rimetto per le preci in mio suffragio e per gli onori funebri al discernimento del mio Erede, prescrivo ciò che segue:
1° Lego all’amatissimo mio germano Marchese Gustavo i libri tutti componenti la miabiblioteca.
2° Lascio alla di lui figlia affezionata mia nipote Machesa Giuseppina moglie del Marchese
Carlo Alfieri di Sostegno i seguenti oggetti cioè il vaso statomi donato da S.M. l’Imperatore
de’ Francesi all’epoca del Congresso di Parigi, tutte le Croci e Decorazioni sia estere che nazionali che io posseggo ed il mio busto del chiarissimo scultore Vela.
3° Lego al mio segretario sig. Martino Tosco una pensione vitalizia d’annue lire
milleduecento pagabile a semestri anticipati;
4° Lascio al nostro mastro di casa che porta lo stesso nome Martino Tosco, una pensione
vitalizia d’annue lire mille pagabile anche a semestri come sopra.
5° Venendo il medesimo a mancare prima di sua moglie, la metà di tale pensione sarà
continuata a favore di essa Teresa Tosco legandole così in tale caso e per tale evento
anche per tutto il restante di lei vivere annue lire cinquecento;
6° Al mio cameriere Vedel lascio una pensione simile di annue lire trecento e l’intero mio
guardaroba con tutti li abiti e lingerie di mia persona se sarà ancora al servizio mio o de’
miei all’epoca della mia morte e non altrimenti;
7° Lascio a questa città mia patria le somma di lire cinquantamille acciò colla medesima si
eriga siccome ne prego l’amministrazione, una nuova sala d’asilo infantile ne’ quartiere di
Portanuova. La quale somma intendo le sia dal mio erede pagata fra due anni senza
interessi pendente tal mora;
8° Lego al signor Giacinto Corio l’intiero servizio da tavola che trovasi ora nella abitazione
di Leri
9° Chiamo infine ed istituisco per mio erede e legatario universale il carissimo mio nipote
Armando Benso di Cavour.
10° annullo espressamente ogni precedente mia disposizione e mi riservo di far note.
11° Dispenso tutti i legatari dall’obbligo del pagamento di diritti di successione pei legatari i
quali saranno così a carico del mio Erede.
Torino 8 .11.1857
Tale è la mia precisa volontà
Camillo di Cavour.
Piazza Castello 209
10124 Torino
Archivio di Stato di Torino - Notai di Torino, secondo versamento, notaio Turvano
Giuseppe, registro n. 7530, atto 8 novembre 1857 cc. 150-153
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